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Lo sport senza rivalità
Passione, complicità e amore, ma anche riflessione ed empatia. Questi sono i principi per una sana competizione.
I ragazzi del 3G, frequentanti la sezione sportiva del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci, si sono preparati in ambito sia teorico che pratico ed hanno potuto provare sulla propria pelle un’esperienza che li ha segnati profondamente e che ha aperto i loro cuori a sensazioni ed emozioni mai provate prima.
Una gara di pallanuoto avvenuta il 23 marzo, presso la Piscina Sport Fly a Sora, contro la Nazionale di Nuoto Paralimpica, è riuscita a suscitare negli animi dei ragazzi qualcosa di nuovo, che mai si sarebbero aspettati di toccare con mano.
Ma perché proprio la pallanuoto?
“Questo sport richiede prettamente un grande lavoro di squadra, in cui gli alunni sono stati chiamati a mettersi in gioco, imparando a lavorare e a comportarsi come se fossero un’unica persona”.
Ma cosa hanno provato veramente i nostri giovani atleti?
“ In questa giornata ho colto l’importanza delle piccole azioni che compio tutti i giorni, perché per me sono naturali e scontate, ma per altri non sempre è così”, afferma Federico Marsella che aggiunge, con uno sguardo di ammirazione e commozione: “ loro, i ragazzi della Nazionale Paralimpica, devono impegnarsi il triplo rispetto a noi, riuscendo a mascherare la loro sofferenza emotiva” e prosegue: ”È stato proprio questo a diventare il loro punto di forza per vivere bene con se stessi e con gli altri.”
Estasiata Giorgia Conte interviene dicendo: “ Questo progetto per me è stato molto emozionante. Ho potuto vivere delle sensazioni totalmente diverse da quelle che provo ogni giorno, cimentandomi pienamente in uno sport che non avevo mai praticato prima, mettendo alla prova le mie capacità di relazionarmi con gli altri. È stato anche un ottimo modo per stare a contatto con dei veri e propri atleti, per riuscire a comprendere il loro punto di vista e il loro sguardo nell’affrontare la realtà”. Conclude con ammirazione, consapevolezza e stima: “Al momento della gara sono riuscita a rendermi conto di quanto, nonostante le difficoltà, i miei compagni fossero bravi. L’avventura vissuta mi ha insegnato a guardare le persone senza alcun tipo di pregiudizio, facendomi prendere coscienza del fatto che il confronto con gli altri può soltanto arricchirmi e farmi crescere”.
Altro punto di fondamentale importanza in questa competizione è stato comprendere che “lo sport è nascita e rinascita, dato che non è solo divertimento e non ha confini e barriere” si esprime così, con forte emozione, la docente coordinatrice dell’intera iniziativa, Belinda Casavecchia.

Caschera Aurora – Nanni Naike IV C

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