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DEGENERAZIONE GREEN ????

“E’ l’estate più calda degli ultimi anni”, “non c’è mai stato un inverno così poco piovoso”, “l’inquinamento sta provocando il surriscaldamento globale”, “ il mondo sta per finire”.

Sono alcune delle affermazioni che si sentono pronunciare nei dibattiti politici e che infiammano gli animi. È vero, il problema climatico è molto importante e tutti dovrebbero riflettere su quale sia il modo migliore per poterlo affrontare, soprattutto i giovani.

La tematica ecologista è salita alla ribalta da qualche anno grazie all’iniziativa di alcuni ragazzi che si sono fatti portavoce delle nuove generazioni che più di tutte si sentono vittime delle scelte di altri.

La prima a far parlare di sé è stata Greta Thumberg che scioperava per il clima durante l’orario scolastico davanti al parlamento di Stoccolma. Negli ultimi tempi si è affermata una rete di attivisti che fa azioni di disobbedienza civile non violenta per la salvaguardia dell’ambiente ed è chiamata “Ultima Generazione”. Già il nome indica il loro stato d’animo: si sentono l’ultima generazione a poter vivere sul pianeta o a poterlo salvare (questo non è chiaro!).

Questi ragazzi fanno sentire la loro voce con atti che attirano l’attenzione: bloccare il traffico o sporcare opere d’arte con prodotti lavabili, sembrano i modi più eclatanti.

Un loro gesto è diventato virale sul web: l’imbrattamento del Palazzo Vecchio di Firenze, che ha provocato l’immediata e spontanea reazione del sindaco Nardella, che era lì per un video promozionale della città, il quale si è lanciato a fermare fisicamente l’attivista e, subito dopo, ha aiutato a ripulire lo scempio

Bisognerebbe chiedersi quanto queste azioni siano giuste; quanto umiliare un bene comune sia la strada più corretta per denunciare un problema che esiste.

Questi ragazzi hanno davvero la consapevolezza di quello che fanno e di quello che chiedono? O è solo un modo per essere parte di qualcosa che è di “tendenza”? Ascoltando alcune interviste di esponenti del movimento, sembrando non molto preparati, rispondono con frasi fatte, con luoghi comuni, senza in realtà proporre delle soluzioni.

I danni che procurano alle opere necessitano spesso di grandi quantità di acqua o di prodotti chimici in grado di eliminare le vernici usate. Possiamo parlare di attenzione all’ambiente? Non sembrerebbe proprio!

Anzi sembra quasi che per loro importante sia il gesto estremo più del messaggio.

È una generazione in cerca di qualcosa per cui combattere e protestare.

Una generazione in cerca di se stessa.

Claudio Salerno IV C

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