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INTERVISTA A BEATRICE CATALLO

Navigando nel web, scopriamo un nuovo blog. Il nome ci dice qualcosa. Non ci sbagliamo. L’autrice è una studentessa del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Sora: Beatrice Catallo. Non ci facciamo sfuggire l’occasione di intervistarla.

*Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?*
Fin da quando ero piccola ho sempre scritto. Inizialmente lo facevo per bisogno, mi aiutava ad esprimere ciò che provavo, per esempio se dovevo chiedere scusa ai miei genitori a causa di qualche capriccio riuscivo a farlo solo attraverso le lettere.

*E invece ad oggi cos’è per te scrivere?*
Continua ad essere un bisogno primario in realtà, ma se prima lo era per spiegarmi agli altri, ora è per comprendere meglio me stessa e ciò che mi circonda. La mia è una scrittura ancora molto catartica e autobiografica, che mi permette di essere spettatrice della mia storia, così da coglierne sfumature e momenti che, prima di essere messi nero su bianco, mi apparivano sconosciuti.

*Da dove nasce allora il bisogno di condividere ciò che scrivi?*
Forse nasce, proprio data la mia caratura personale, dal bisogno di condividere me stessa in maniera meno superficiale di quanto consenta una foto sui social.
Di farmi vedere agli altri per ciò che sono, cosa che riesco a fare solo tramite ciò che scrivo. In ogni mia parola ci sono io al 100%, mentre di solito tendo ad essere molto insicura e a lasciare nascosto agli altri tanto di me.
Poi sicuramente anche la speranza di poter aiutare qualcuno con quello che scrivo mi ha portato a farlo, credo che  non ci sia nulla di più bello che far emozionare e sentirsi dire “grazie, mi sono ritrovato in ciò che hai scritto”.

*Non hai avuto timore ad aprire così tanto il tuo cuore pubblicamente? *
Tantissimo e non se ne è decisamente ancora andato. La scrittura è la cosa che mi rende più insicura in assoluto perché sono io ed è ciò che mi piace fare, quindi qualsiasi giudizio a riguardo per me pesa tantissimo. Aggiungiamoci anche il fatto che sono tanto perfezionista e autocritica da non essere mai soddisfatta a pieno di quello che scrivo. Anche adesso molto di quello che ho pubblicato sul mio sito non mi convince a pieno, mi accorgo che è ancora tanto acerbo e che c’è ancora tantissimo da migliorare.

*E come l’hai superato?*
Fino a qualche mese fa nessuno leggeva ciò che scrivevo, poi ho iniziato a condividerlo con le persone a cui tengo di più. Credo sia grazie a loro che ce l’ho fatta, mi hanno fatto capire che, anche se quello che faccio sicuramente non è perfetto, si tratta di una mia passione, di qualcosa che mi appartiene e che mi rende “unica”.
Ciò non toglie che ancora mi spaventa mettere parte di me tra le mani degli altri, ancora mi chiedo se sia stata la cosa giusta e soprattutto ancora cerco conferme da qualcuno che non sia vicino a me, perché tendo a credere che chi lo sia non abbia mai un giudizio oggettivo.
Infatti, rispetto al bisogno di condividere, sicuramente nasce anche dalla necessità di ricevere delle opinioni per capire se questa può essere davvero la mia strada in futuro o meno.

*Scrivi anche poesie, come mai questa scelta?*
La poesia è un’arma potentissima.
Per me letterariamente non c’è nulla di più emozionante e evocativo, perché è un sentimento fatto parole. La prosa richiede  una spiegazione e una narrazione che rendono più definito un battito, un momento, mentre la poesia lo restituisce esattamente com’è: vago, pieno di interpretazioni, pieno di sensazioni.
Mi piace che siano poche parole, ma che ognuna pesi tantissimo quando la scelgo.
Mi piace che possa significare qualcosa per me, ma non per forza lo stesso per qualcun altro.
Mi piace perché significa regalare agli altri dei versi da fare casa delle loro emozioni, in cui lasciarle a riposo per magari sentirsi più leggeri.

*Come si chiama il tuo sito?*

https://cuoriinversi.home.blog/, eccolo qua! Se vi va passate a leggerlo, a me farebbe molto piacere e spero riusciate a trovare uno spazio per le vostre emozioni nelle mie parole❤️

LA REDAZIONE

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