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204. Un numero che potrebbe sembrare uguale a tutti gli altri. Un insieme di cifre che definisce una quantità, ma non solo. Rappresenta gli scontri tra Inter e Juventus avvenuti su quel campo di battaglia verde e rettangolare. Decenni di grandi vittorie, ma anche cocenti sconfitte, che hanno valorizzato quei nomi a cui ora si accostano trofei e glorie. Ed ecco che, nonostante le difficoltà trovate da ambedue le pretendenti, una volta oltrepassati gli ostacoli lungo il cammino, si sono ritrovate in uno dei palcoscenici più importanti del calcio nostrano: allo stadio Olimpico di Roma,  mercoledì 11 maggio, hanno giocato la finale di coppa Italia. I nerazzurri arrivavano da un periodo intenso, la pressione era molto alta, data la possibilità di vincere lo scudetto, che al momento, però, sembra dirigersi verso la sponda rossonera di Milano. La Juventus, invece, atterrava nella capitale con nervi meno saldi per quanto riguarda il campionato, grazie all’aritmetica qualificazione per la prossima edizione della Champions League. C’era bisogno, però, di un trofeo per salvare la stagione sottotono che non ci si aspettava dalla “Vecchia Signora”. Le aspettative per questa finale erano alte e, sono state anche rispettate più di quanto ci aspettassimo. Alle 21 viene dato inizio al derby d’Italia più importante della stagione. L’Inter parte bene, trovando subito il gol che fa iniziare la partita in salita per i rivali; la Juventus, però, non ci sta. La mentalità offensiva dei bianconeri, costretti a inseguire, mette in difficoltà i nerazzurri che, nonostante ciò, riescono a terminare il primo tempo in vantaggio. Sarà il secondo a ribaltare le carte in tavola. Dopo la rete del pareggio, la Juve continua a crederci, trovando addirittura il gol del sorpasso due minuti dopo il primo. L’Inter sembra subire il colpo, però nel calcio basta un episodio. Ed è proprio il rigore, concesso ai nerazzurri all’80’, che farà svoltare il match. La realizzazione perfetta dal dischetto manda le squadre ai tempi supplementari. Basteranno i primi 15 minuti aggiuntivi per chiudere la partita e consegnare la coppa in direzione Milano. Dopo un secondo rigore assegnato all’Inter e successivamente realizzato, giungerà il quarto gol che porrà la parola fine alle speranze della Juve. Con il risultato di 2-4 terminerà quello che forse potrà essere ricordato come il miglior scontro degli ultimi 10 anni tra la Torino bianconera e la Milano nerazzurra. I primi costretti a rivivere i  fantasmi del 2010: una stagione senza trofei. I secondi proiettati a dare il massimo in queste ultime due giornate di campionato che, di sicuro, riscalderanno il clima (e non poco) nel capoluogo lombardo.

Ismaele Babusci – Classe IIIC

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