Il sorriso, simbolo universale di contentezza negli essere umani, è presente anche nel mondo animale? Alcuni comportamenti di animali come delfini, primati e cani ci fanno pensare di sì, ma il significato di queste espressioni è più complesso di quanto possa sembrare.
I delfini, ad esempio, con la loro bocca naturalmente curvata verso l’alto, sembrano sempre sorridere. Questo aspetto è probabilmente dovuto alla loro anatomia, ma unito al loro carattere giocoso e socievole, ci fa credere che possa rappresentare felicità o benessere.
Un altro esempio iconico è il quokka, un piccolo marsupiale australiano il cui volto sembra progettato per sorridere. Diventato una star sui social, il suo aspetto amichevole potrebbe essere visto come un adattamento evolutivo per suscitare simpatia verso la sua specie.
Tuttavia il sorriso non sempre indica gioia: nei primati, mostrare i denti in un modo simile ad un sorriso è spesso un segnale di sottomissione o paura. Gli scimpanzé, per esempio, lo utilizzano per evitare contese con individui dominanti. Anche i cani, che sembrano sorridere dopo un momento di divertimento, potrebbero aver sviluppato queste espressioni per rispondere al linguaggio emotivo dei loro padroni.
La funzione di questi sorrisi può essere sia sociale che evolutiva. Negli animali che vivono in gruppo, le espressioni facciali favoriscono la coesione e riducono i conflitti. Ciononostante, è anche possibile che molte di queste espressioni siano semplicemente coincidenze anatomiche che gli esseri umani interpretano attraverso il loro filtro emotivo.
Ciò che è certo è che queste somiglianze ci avvicinano al regno animale, ricordandoci che la complessità emotiva non è esclusiva degli esseri umani. Che si tratti di delfini, cani o primati, ogni sorriso, reale o apparente, ci invita a vedere il mondo naturale con occhi nuovi, riconoscendo nei suoi abitanti emozioni e comportamenti affascinanti.
Camilla Sbordone – Classe IVD