CAMILLA VOLANTE IN VIDEOCONFERENZA CON LA MINISTRA AZZOLINA

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Si è svolto da pochi giorni l’incontro a distanza tra la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e i coordinatori regionali delle consulte studentesche.

Camilla Volante, coordinatrice delle consulte provinciali del Lazio, nonché rappresentante del Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Sora, ha esposto le difficoltà nell’organizzazione e gestione di varie situazioni scolastiche.

 

Camilla, di cosa avete parlato nell’incontro con la Ministra?

Io personalmente ho riportato tutti i problemi che riguardano gli studenti del Lazio, dalle assemblee all’assistenza psicologica, dal problema dell’orario (sincrono/asincrono) e delle pause al problema dell’organico.

 

Ci racconti come si è svolto l’incontro?

Allora, questo è l’ultimo di tanti incontri che ho fatto con la Ministra Azzolina convocati dal Ministero. Abbiamo iniziato a fare queste riunioni a maggio, per decidere le modalità dell’esame di maturità.

Agli incontri sono presenti tutti i coordinatori regionali delle consulte studentesche, la Ministra, i docenti referenti regionali e altri impiegati. Noi studenti abbiamo tempo per intervenire, e riportare difficoltà o proposte.

 

Cosa vuol dire rappresentare gli studenti della provincia e della regione di fronte al Ministero dell’Istruzione?

È una grande responsabilità, ma finché gli studenti parlano, io non ho paura di espormi. Il problema si pone quando i ragazzi non hanno neanche più voglia di confrontarsi e non si ha nessuno da rappresentare; lì è tutto inutile.

Essere rappresentante vuol dire questo: esserci finché ci sono gli altri.

 

Pensi che questi incontri possano migliorare la vita di noi studenti?

Si, la maggior parte delle volte in cui nessuno ci ascolta è perché noi sussuriamo e basta. Bisogna urlare, farsi vedere. Con questi incontri, il Ministero sta dando una grande opportunità agli studenti: è adesso il momento di riprenderci lo spazio che prima ci siamo fatti togliere.

 

Come ci si prepara ad una riunione del genere?

Innanzitutto c’è da precisare che in queste riunioni partecipano i rappresentanti. Questo vuol dire che mai vado a dire le mie opinioni, ma sempre a riportare il volere degli studenti del Lazio.

Quindi, dopo essermi confrontata con tutti i ragazzi presenti nel territorio di Frosinone, vado a confrontarmi con i presidenti delle altre province, che a loro volta si sono sentiti con gli studenti del loro territorio, e decidiamo che cosa dire.

Poi io, essendo coordinatrice regionale, faccio da portavoce. Sono meccanismi molto complessi e richiedono tanto tempo.

 

Che differenza noti tra lanostra  scuola e le altre della regione?

Nella nostra scuola difficilmente sono presenti problematiche, ad esempio molte di quelle che ho riportato all’incontro con la Ministra noi non le riscontriamo (l’assistenza psicologica è attiva, l’orario asincrono/sincrono e le pause vengono rispettate),  ma proprio per questo i processi di cui parlavo prima sono importanti: capendo e informandosi con gli altri studenti escono fuori difficoltà che nel tuo piccolo non vedevi, e inizi a sentirti responsabile e ad aver voglia di cambiare ciò che non va.

 

Che percorso hai fatto per arrivare fino qui?

In secondo liceo mi sono tesserata in un sindacato studentesco, ancora presente a Sora, che forma rappresentanti e cittadini attivi. In realtà non mi sono mai appassionata seriamente di politica, finché ero più piccola, ma avevo solo voglia di modificare ciò che non andava.

Con il tempo, sono uscita da quella che era una piccola realtà, ho iniziato a partecipare alle manifestazioni a Frosinone, poi a Roma, incontrando tanta gente e tante persone nuove. In quarto mi sono candidata per l’istituto e consulta, poi sono diventata subito sia presidente della CPS di Frosinone che coordinatrice regionale.

Quando hai la voglia di far le competenze puoi anche ottenerle in seguito, basta che con il tempo le acquisisci.

La Redazione

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