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TERZO PREMIO ex aequo

Istituto Comprensivo Sora 1 – Scuola media Rosati – Classe  IIIB

Docente referente: prof. ssa Sara Scarpetta

Il 13 gennaio 1915, a Sora, non fu una bella giornata per nessuno perché alle 7.54 del mattino ci fu una scossa di terremoto molto forte.

Un giorno, esattamente un anno prima dell’accaduto, Peppe il fornaio si era alzato con molta voglia di fare qualcosa, così passò una mezz’oretta a pensare a un buon cibo da mettere sulla tavola dei suoi amici sorani per la sera che si sarebbe stati in compagnia.
Stava fissando un orologio quando, a un certo punto disse: “Va bene, la mia idea partirà da un cerchio”, così si mise all’opera. Prese un foglio, una matita e disegnò un cerchio e poi uno più piccolino dentro a quello precedente.
Disse: “Bene, ora devo trovare un modo per cucinarla, e devo trovare anche il nome”.
Durante la mattinata Peppe inventò “La ciambella”. Ogni giorno le persone andavano nella sua ciambelleria a prendere le ciambelle che venivano mangiate a colazione a pranzo e a cena. Le ciambelle di Peppe avevano pochi ingredienti: farina di grano tenero, lievito di birra, sale, acqua e uova. Questi semplici ingredienti riuscivano a creare però una ciambella buona e croccante al punto giusto.

Tornando al 1915…
Esattamente alle 5:37 Peppe aprì gli occhi e cominciò a cucinare le sue ciambelle. Ad un certo punto avvertì una scossa molto forte che gli fece perdere l’equilibrio, tutto stava cadendo per terra: utensili, bicchieri, piatti… Vide qualunque cosa volare via e lui ancora non aveva capito cosa stesse succedendo; lo intuì solo quando qualche secondo dopo una signora gridò: “Aiuto, il terremoto!”.
Peppe corse subito fuori e si rese conto della fortuna che aveva avuto, tutte le case erano crollate tranne la sua. La sua bottega era molto resistente poiché era stata ristrutturata pochi anni prima da suo padre. Dopo svariati minuti che la scossa terminò, e Peppe ebbe il coraggio di uscire fuori ma quello che vide era un orrore per gli occhi: edifici crollati, persone ferite, morti e tante altre che urlavano e piangevano. Il fornaio, nonostante fosse ancora spaventato, si rimboccò le maniche e cominciò ad aiutare le persone che erano ferite. Per più di una settimana aiutò tutta la gente in difficoltà e da quel giorno fu chiamato “Peppe il salvatore”.
Passarono le settimane e Sora cominciò a tornare alla sua vita normale, ma Peppe non riusciva più a fare le ciambelle, provava e riprovava ma non c’era verso: eppure gli ingredienti erano sempre quelli ma… mancava qualcosa!
Peppe cominciò a credere che se non poteva fare le ciambelle allora per lui vivere non aveva senso, tanto amava il suo lavoro.
Un giorno andò su una montagna, voleva stare solo e riflettere per capire come dare un senso alla sua vita. Lì incontrò una ragazza che era andata a raccogliere la legna: era bellissima, aveva capelli biondi e occhi azzurri, ma soprattutto aveva una dote straordinaria, quella di riuscire a trarre il buono anche nelle situazioni peggiori. Il fornaio e la ragazza, Anna, si conobbero e da lì a sposarsi il passo fu breve. Erano molto felici anche se estremamente poveri. Peppe, che non aveva piủ fatto le sue adorate ciambelle, e aveva anche provato a trovare un lavoro ma senza risultati, incoraggiato da Anna decise un giorno di riprendere in mano i suoi ingredienti.
Riprovò a fare le ciambelle, ma questa volta con il cuore pieno d’amore per la sua Anna: il profumo delle sue ciambelle si diffuse in un attimo per tutta Canceglie. Le persone andarono da lui, felici di vedere di nuovo “Peppe il salvatore” che cucinava di nuovo per i sorani. Tra loro c’era anche una bambina, Rosa, che Peppe aveva soccorso e accudito quando aveva perso la sua mamma il giorno di quella terribile scossa.
Il ciambellaio riuscì a riaprire il suo forno e lo chiamò “L’amore è l’ingrediente segreto”. Perché Anna gli aveva dato l’amore, e con esso la voglia di vivere rifare le ciambelle.
Tantissimi anni dopo Rosa, la bimba ormai diventata donna, quando Peppe, ormai molto anziano, fece trasformare il forno in un museo aperto a tutte le giovani generazioni, per tramandare il simbolo della promessa d’amore, la ciambella, nella città di Sora.

Cinquegrana Marylu, Meale Asia, Bonomo Piergiorgio

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