Lewis Hamilton cala il poker iridato

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Al britannico della Mercedes basta l’ottavo posto in Messico per vincere il quarto titolo di Formula1 e raggiungere nella classifica All time Prost e Vettel

Mondiale assolutamente meritato. Anzi, forse è la migliore stagione di Hamilton: con una vettura che non domina più come gli anni scorsi, Lewis vince ben nove corse, mettendo fine ai giochi con due gare d’anticipo. Un fenomeno nel giro secco, con la conquista del record di pole position(72) e un vero e proprio martello pneumatico in gara. Purtroppo, però, festeggia nel peggiore dei modi, con un anonimo gran premio in cui ha navigato per lunghi tratti in ultima posizione dopo il contatto con Vettel nelle prime curve. Ma l’importante era chiudere i conti, e lo ha fatto. Ferrari dunque che esce sconfitta di nuovo, questa volta con l’amaro in bocca e molti più rimpianti. Quest’anno, infatti, contro ogni pronostico, la Rossa di Maranello era partita fortissimo con Sebastian che per due terzi del mondiale ha guardato tutti dall’alto della sua prima posizione in classifica. Le prestazioni della SF70H non sono state dunque un bluff, ma la monoposto ha presentato problemi di affidabilità proprio sul più bello. Il Tedesco, poi, ha perso molti punti per errori inconcepibili come quello in Azerbaijan. GP assurdo buttato da Vettel che, esasperato da Hamilton, lentissimo all’uscita del tornantino sotto safety car, prima lo tampona per poi affiancarlo e colpirlo: 10 secondi di penalità e successo alle ortiche (sarà 4°). In Gran Bretagna c’è la svolta per Lewis che domina in lungo e in largo. Vettel va in affanno e, la lotta con Verstappen prima, la rottura dello pneumatico slick poi, lo relegano al 7° posto. La classifica a questo punto recita un misero +1 per il ferrarista. Il trittico di gare asiatiche rappresenta il KO definitivo del Cavallino Rampante. A Singapore Il patatrac dell’anno, forse di sempre. Le Ferrari fanno harakiri al via ritirandosi per una collisione a tre con Verstappen e lasciano strada aperta a Hamilton.

 

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InMalesia continuano i guai con la doppia rottura del turbopropulsore. L’apice della sfortuna, però, viene raggiunto in Giappone. La gara di Vettel è compromessa ancor prima del via: una candela da appena 59$ si rompe prima della partenza, fa scattare Seb a 5 cilindri e lo appieda dopo pochi giri, mentre Hamilton vola a raccogliere il suo ottavo successo stagionale che gli vale un comodo +59 nel mondiale. La Dea Bendata dunque non sorride alla casa Automobilistica del presidente Marchionne che però si dichiara fiducioso per il 2018. Le basi sono state gettate con una vettura molto veloce, reattiva e che ha creato non pochi grattacapi alla Mercedes. La nuova stagione si prevede molto interessante con il duello che potrebbe allargarsi anche alla Red Bull apparsa in grande spolvero nelle ultime gare. Ma adesso basta pensare alla stagione che verrà, il 2017 ancora non si è concluso e i piloti sono pronti a darsi battaglia fino all’ultimo giro. Vettel proverà a riscattare le ultime apparizioni; Hamilton gli renderà la vita difficile cercando di legittimare il suo 4° sigillo; il terribile Verstappen lotterà per raggiungere un altro successo. Insomma, anche se i giochi sono chiusi, ci aspetta un finale di stagione entusiasmante, con gli appassionati pronti a godersi lo spettacolo della Formula 1.

Gianluca Cirelli

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