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Steve McCurry, noto ed apprezzatissimo fotografo statunitense, offre i suoi scatti alla città di Siracusa, per l’allestimento di una mostra dal valore umano inestimabile.

Un secolo fa, nei paesi non occidentalizzati, alcuni popoli ancora credevano che la macchina fotografica fosse uno strumento demoniaco, che potesse catturare le anime degli uomini. Ai giorni nostri, nonostante le cose siano cambiate , si pensa ancora che la fotografia abbia conservato questo suo magico potere di “imprigionare” con un semplice scatto, l’essenza di un momento.
Emozioni, gesti, movimenti spontanei e sguardi intensi: una foto può catturare tutto quello che ai nostri occhi passa a volte inosservato, ed anche l’azione più essenziale, diventa soggetto ideale di un’arte istantanea, fugace e incisiva.
Uno degli artisti della fotografia dei nostri tempi è Steve McCurry, originario degli Stati Uniti, i cui scatti sono emblematici per mostrare questa “forza occulta”.

E ora, queste celebri immagini, speciali e conturbanti, sono sbarcate in Italia, a Siracusa, teatro di una mostra dal valore umano inestimabile che impreziosisce ulteriormente la già ricca città siciliana, patria di storie e leggende millenarie.
L’evento “Icons” , dedicato alle fotografie di McCurry, è stato organizzato nella celebre città dalle associazioni culturali “Civita Mostre”, “Civita Sicilia” e “ Sud Est 57” , con l’approvazione e la collaborazione essenziale del Comune di Siracusa stesso.
Scenografia perfetta alla mostra, l’ex Convento di San Francesco, ristrutturato e riportato al suo antico e ammaliante splendore, è stato scelto per ospitare la mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 5 Novembre.
Più di 100 tra i migliori lavori del fotografo, sono stati selezionati dall’autore stesso per viaggiare in tutta Europa e non solo.
Il nome di Steve McCurry è ormai internazionale, in quanto le sue foto sono diventate vere e proprie icone nell’ambito dell’arte fotografica su scala mondiale.
Le sue fotografie hanno affascinato e conquistato l’attenzione di chiunque abbia potuto ammirarle, perdendosi quasi negli sguardi carichi di espressività che caratterizzano molti dei suoi scatti: i suoi soggetti sembrano quasi continuare a vivere, sperare, spaventarsi, essere curiosi, al di là della staticità di un’ immagine.
Da un punto all’altro del mondo, il fotografo statunitense ha viaggiato e fotografato scene tratte dalla nostra realtà, nella sua autenticità e povertà, crudezza e semplicità, riuscendo ad intrappolare negli occhi e nei volti dei protagonisti delle sue foto, tutta l’umanità e l’intensità di un’emozione.

Noemi Sbardella

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