8 dicembre: tra musica e tradizioni

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L’8 dicembre, giorno in cui si festeggia l’Immacolata Concezione, è tradizionalmente associato all’inizio delle festività natalizie. È il momento in cui le persone in generale, ma più in particolare gli studenti, iniziano a sentire imminente l’arrivo delle vacanze e, in fondo, a sentirsi più felici.
C’è chi lo festeggia in atmosfera prettamente religiosa iniziando a costruire il proprio presepe e chi, al contrario, preferisce addobbare l’albero di Natale. I ragazzi di ‘Emozioni in Musica’, invece, hanno deciso di trascorrere questa festività tra le note con il concerto “Serenata a Maria di Nazareth” tenutosi presso la chiesa di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista a Vicalvi.1
L’orchestra ha eseguito brani di celebri artisti quali Strauss, Šostackovitc, Albinoni e Pachelbel, spaziando da composizioni natalizie, quali l’Adeste Fideles, ad altre più frizzanti, come il Pizzicato Polka. I ragazzi hanno proposto anche il suggestivo ‘Valzer sul bel Danubio blu’, trasportandoci tutti a Vienna per una serata indimenticabile. Come preghiera in questa giornata particolare, gli appassionati musicisti sono diventati marinai di bordo che, accompagnati dalla dolcezza dei flauti, hanno remato per noi con i loro archetti.
L’associazione è nata grazie all’iniziativa del M° Stefano Reale, docente di violino presso la scuola Edoardo Facchini, che ha voluto aprire una strada musicale ai ragazzi che stavano concludendo il ciclo delle medie, creando così un legame con quelli degli istituti superiori. Oggi l’ossatura dell’orchestra Emozioni in Musica è costituita da studenti frequentanti i licei del nostro territorio e sempre più ragazzi iniziano a far parte di questa bella realtà e a toccare con mano le meraviglie della musica.
Le note sono state un piacevole accompagnamento in questi momenti in cui il freddo sembra voglia gelare anche gli animi perché la musica è … calore. Un calore che, oltre a scaldarci, colora di una luce particolare quelle giornate in cui il cielo, plumbeo, si chiude come una cappa fino a terra, rendendoci prigionieri di quel grigiore.

Elisa Venditti

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